per quanto la pasqua cattolica venga (erroneamente) considerata una sola festa solare, essa è profondamente collegata agli studi delle lune, tanto che la pasqua rappresenta un punto molto importante per l’almanacco Agricolo.
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Oggi siamo abituati a intepretare la pasqua come il momento di resurrezione del Cristo, e pertanto a collegarla alle feste solari del culto “Apollo – Mitraico”, culto che insieme al Cristianesimo primitivo (a cui si fuse), portò alla genesi del cristianesimo latino e infine cattolico, intepretando la fase equinoziale-primaverile come il momento di resurrezione del sole (le giornate iniziano a superare in durata la notte).
Se effettivamente, le radici del rituale cattolico sono da ricercare nel culto Mitraico – Romano, sopratutto nei paesi di ceppo germanico – sassone, il culto pasquale si fuse con il precedente culto di Eostre, caricando di colori simili il senso escatologico della festa, e ritorvando una correlazione nel mito della fuga di Proserpina (sebbene nel mondo calssico fosse ritualizzata la morte di Adone nelle feste Adonie).
Nonostante l’intima correlazione tra pasqua e sole, il vero “segreto” della festa risiede all’interno dei moti lunari, poichè la festa mobile cade per definizione:
“la prima domenica, dopo la prima luna piena successiva all’equinozio“.
attraverso questa regola è la data della festa a determinare i periodi di quaresima e il carnevale ( non viceversa), ma ancora più importante la luna piena che precede la pasqua è la prima luna dell’anno (secondo il calendario antico in cui marzo era il primo mese dell’anno), chiamata “luna di marzo” (anche se cade ad aprile) determinando quindi tutte le successive lune, i “temperamenti” stagionali e le stagioni stesse.
Questo ordine di cose, tuttavia è sempre meno sentito, a causa dell’industrializzazione dell’agricoltura, che non segue più i ritmi lunari, ma riveste un’enorme importanza per tutti quei lavori agricoli che pretendono di seguire dei ritmi stagionali naturali, e ancora deve trovare largo consenso nell’accademica dell’occultismo sia tradizionale che moderno.
Se come dal frutto delle ricerche si evicne che “il senso della pasqua” vada ricercato quanto nel sole che nella luna, allora è giusto porsi il quesito:
“Qual’è l’origine della pasqua?”
Ovviamente non è facile rispondere alla domanda, tuttavia se studiamo gli intensi calcolci matematici che stanno alle spalle di questa festa (il calcolo dell’epatta,il calcolo del numero Aureo), ci accorgeremmo che il calendario pasquale è un connubio tra il calendario Giuliano, e il ciclo metonico (un calendario lunisolare ampiamente spiegato nel calendario dodekatheista ), e pertanto le “origini” di qeusta festa adrebbero ricercate quanto nell’epoca classica quanto nell’epoca “imperiale”, dove la “prima” origine rispecchia la necessità di determinare il vero inizio della stagione primaverile (probabilmente collegate alle feste Artemisie) mentre la seconda necessita di inserire la festività equinoziale Mitraica nel momento esatto in cui “la torcia viene volta al cielo”.
oltre al calcolo mediante gli astri stagionali esistono delle varianti matematiche per calcolare la pasqua:
L’epatta (dal greco: epaktai hemèrai = giorni aggiunti; in latino: epactae dies) dell’anno è il numero di giorni da aggiungere alla data dell’ultimo novilunio dell’anno precedente per completare l’anno solare. Nel calendario gregoriano si definisce l’epatta come l’età della Luna al 1º gennaio espressa in trentesimi di lunazione.
Le epatte sono usate per trovare l’età della luna in qualsiasi giorno dell’anno a partire dalla data nel comune calendario solare. In particolare compaiono nel calcolo della prima lunazione di primavera e quindi nel calcolo della Pasqua.
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