pare che il culto di Artemide fosse un culto assai diffuso in tutta la grecia ben prima del II millenno a.c, tuttavia in ogni regione della grecia,il culto differiva notevolmente a seconda della città o regione in cui esso veniva praticato.
l’Arcadia, antica regione del peloponneso sin dai tempi della Grecia antica, è quella regione in cui il culto di Artemide conobbe la massima diffusione e la massima espansione, sebbene le informazioni reperibili siano veramente misere per quanto riguarda l’antico culto di Artemide, quel che è certo è che in questa regione il culto di Artemide era fortemente collegato ai picchi montuosi, ai fiumi e ai laghi, che Artemide percorreva con un carro trainato da quattro cerve con corna d’oro e al seguito le sue ninfe.
A suffragio di tale tesi pare proprio che la maggior parte degli appellativi dedicati ad artemide derivasse dalle parole “limnêtis” e “limnaia” (fluviale), e proprio in questa regione trovavano residenza le nife della Dea – compresa Callisto – tanto che uno dei templi più importanti era nominato : “Artemide Kallisté”.
secondo molti storici il culto dell’Artemide Arcadica, fu impiantato su un precedente culto, fortemente femminile (tanto da escludere Apollo), probabilmente dedicato alla stessa Ninfa Callisto, che fu opera di ristrutturazione e assimilazione a partire dal II e I milennio a.c. .
Fu proprio Licaone (il Re dell’arcadia), il padre di Callisto, che portò il culto di “Zeus Liceo” nelle regioni dell’arcadia (e qui occorre ricordare la bellissima statua d’oro di Zeus a Corinto), tuttavia poi condannato a divenire lupo dallo stesso Divino, scatenando anche sull’onda di questi eventi il diluvio universale.
Tutta questa sequela di miti serve a ricostruire il mito di Artemide e Callisto, poichè secondo la tradizione classica, la bellissima Callisto fu sedotta da Zeus che tramutato nelle sembianze di Artemide (o in altre versioni di un Orsa) cosumò un rapporto con la ninfa generando, un orso e tutte le genti dell’arcadia, tuttavia con la morte della stessa Callisto (Causata da un Artemide oltraggiata) e la rinascita della Ninfa nella costellazione dell’Orsa Maggiore.
Tuttavia secondo alcune ricostruzioni storiche, essendo il culto dell’artemide Callisto assai radicato in queste regioni, e non potendo sostituirlo con i succesivi culti di speculazione più patriarcale, la figura di Artemide fu sostituita con la figura di Zeus, tramutando lo stesso Zeus in Artemide…
secondo gli storici la regione dell’arcadia era famosa per i culti iniziatico-totemici dedicati a Zeus ed Artemide.
In particola nell’ Arcadia “Matristica”, i culti iniziatici, in cui solo le donne potevano partecipare, erano di natura omoerotica, fra una donna adulta e una ragazza emulando il rapporto tra Artemide e Callisto, allo scopo di trasmettere la fertilità dall'”anziano” al “giovane”, facendo “morire” misticamente la giovane, dopo un periodo dedicato all’insegnamento della caccia, e facendola rinascere come giovane adulta consacrata alla divinità.
Nel mito originario, come conseguenza dei suoi rapporti sessuali con Diana, Callisto “diventa” un’orsa per poi essere “uccisa” dalla dea stessa, e rinascere come costellazione dell’Orsa maggiore.
In tale culto Callisto, Diana, la bambina che si affida a lei e l’Orsa sono, misticamente, la stessa persona. Ad Artemide è infatti sacra l’orsa solo perché Artemide, in origine, è essa stessa un’orsa: essa è infatti non solo la temibile “Signora delle belve” (Potnia theron) di cui abbiamo rappresentazioni d’epoca micenea, ma anche l’esatta corrispondente della dea-orsa celtica Arcto, di retaggio indoeuropeo, il cui nome combacia perfettamente con quello greco per l’orso: arktòs.
(nella culti ateniesi troviamo ulteriori collegamenti all’artemide Orsa)
Il mito originale può quindi essere così ricostruito:
torna alle cronache di diana