Le streghe, da sempre oggetto di mistificazioni, hanno saputo suscitare nell’animo popolare emozioni contrastanti; oggetto di fascino e accesi scandali, l’alone di mistero che circonda queste figure sopravvive ancora oggi, ma chi sono le streghe?
Per rispondere a questa domanda occorre percorrere a ritroso la storia accedendo a quelle cronache che a noi sono più vicine, non solo dal punto di vista storiografico, ma anche dalla componente geografica, poiché nella tradizione popolare Italiana fino alla fine degli anni ’90, sopravvivevano nella campagne, “culti” o antichi rituali affidati a poche elette di discendenza familiare, che attraverso alcune preghiere, la recita dei salmi e le segnature erano in grado di scacciare il malocchio, guarire dalla mala sorte, curare il fuoco di sant’Antonio, rimuovere il mal di testa o ancora curare la nausea.
Queste povere vecchierelle spesso identificate sotto l’epiteto di “strega”, in realtà erano astute Guaritrici del popolo, che attraverso miracolosi rimedi riuscivano ad accostare il sacro al profano producendo guarigioni miracolose tanto che gli stessi esorcisti cattolici o i dottori laureati in medicina dovettero chiamare “passo” davanti alle guarigioni miracolose prodotte da questo antico sapere, che tuttavia non si trova allineato con tutte quelle tradizioni che oggi definiremmo appartenenti al panorama pagano o neo-pagano ( wicca, druidismo ecc..) o a correnti esoteriche allineate con l’ermetica.
Quello che più sorprende di questa tradizione popolare è la mancanza di un culto “definito”, che tuttavia trova ampio spazio (con piccole differenze regionali) all’interno della matrice folkloristica Italiana, dove la maggior parte del culti/riti documentati paiono risalire al ‘600 circa, periodo di forte sconvolgimenti sociali e culturali.
Proprio in questo periodo l’Italia viveva in un forte periodo di recessione economica tanto da subire ampiamente il dominio Spagnolo ,e forse fu proprio all’influsso culturale della spagna che molti riti furono importati in Italia creando una forma di “santeria” tutta Italiana, dove il culto di Santi, Angeli e preghiere cattoliche mischiato agl’antichi culti Italici crearono il prototipo definitivo della Stregheria Italiana , il cui embrione nacque dalle crisi europee del 1200 come spiegato nel precedente articolo sulla stregheria.
(il culto degl’angeli fortemente proibito dalla chiesa cattolica, forse è da attribuire alla distorsione di alcune scuole di Qabbalah presenti in spagna )
Sebbene il ruolo centrale di queste figure mediterranee, avesse accezione positiva, l’epiteto che esse portavano “streghe”, nasceva da una forma dispregiativa Greca e poi assimilata all’interno del vocabolo latino : Strix.
Secondo i miti Greco- latini le “Strix” erano uccelli piumati simili ai vampiri o arpie, portatori di sciagura e sventura, nate dalle maledizioni degli dei per atti di cannibalismo o secondo alcuni miti romani, persone consumate dalle maledizioni ma non uccise da esse, destinate a portar sventura a quanti coloro le avessero maledette, figure profondamente diverse dalle “streghe – guaritrici” a cui siamo abituati, probabilmente identificabili nelle “Fate” latine.
Le “Fate”, infatti incarnano e praticano tutti quei valori o riti che spesso attribuiamo alle nostre “Streghe”, spesso confuse con le “Fairies” Anglosassoni (l’equivalente delle nostre Silfidi) per l’assonanza di nomi, le Fate discenderebbero direttamente dalle 3 parche (in latino Fatue da Fato), le 3 tessitrici del destino degli uomini, e perno centrale della cultura Europea…
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riferimenti sitografici